Perché investire con i Certificates? Guida sui Certificati di investimento (2024)

Conviene investire con i certificati? Perché molti investitori scelgono di investire con i certificates? In questo articolo ci soffermiamo sulle ragioni per cui può essere conveniente investire con i certificati in borsa e sui loro vantaggi. Focus anche sui rischi di questi prodotti finanziari. Pro e contro dei certificati di investimento.

Indice dei contenuti nascondi

  1. 1. Conviene investire con i certificati?
  2. 2. Quanto rende investire con i certificates?
  3. 3. I Vantaggi dei certificati di investimento
    1. 3.1. Diversificare il portafoglio
    2. 3.2. Conviene comprare i certificates quando la borsa sale?
    3. 3.3. Certificati a capitale protetto
    4. 3.4. Efficienza fiscale
    5. 3.5. Tobin Tax
  4. 4. Rischi dei certificati di investimenti
    1. 4.1. Rischio emittente
    2. 4.2. Liquidità in borsa
    3. 4.3. Durata dei certificates
    4. 4.4. Certificati di investimento e dividendi
  5. 5. Conclusioni: Perché investire con i certificates?

Conviene investire con i certificati?

Partiamo da una definizione di certificates. I certificati di investimento, denominati anche investment certificates, sono derivati cartolarizzati quotati in borsa come normali azioni. Il loro rendimento è legato all’andamento del sottostante, solitamente un’azione o un paniere di titoli azionari. Sono emessi da grandi banche o emittenti specializzati, che si occupano anche di garantire la liquidità del prodotto.

Troviamo su Borsa Italiana numerose tipologie di certificates. I più comuni sono quelli con cedole condizionate e protezione del capitale condizionato ad un livello barriera.

Sono poi quotati i bonus cap ed i top bonus certificates, prodotti che prevedono un premio se alla scadenza i sottostanti si trovano sopra la barriera (o se non la toccano per l’intera vita del prodotto nel caso dei bonus cap). Numerosi prodotti finanziari, poi, offrono anche la protezione parziale o totale del capitale. Per esempio, l’investitore può avere la garanzia di incassare almeno il 90 o il 95% del capitale investito, a fronte di rendimenti inferiori (certificati a capitale protetto). Ci sono anche certificates a capitale interamente protetto, con la garanzia di ricevere a scadenza almeno il 100% del valore nominale del prodotto.

Anche i certificates possono prevedere la leva finanziaria, come nel caso dei certificates turbo o dei minifutures. La loro funzione può essere speculativa o di copertura del portafoglio finanziario. Tendenzialmente sono più rischiosi, per la presenza della leva che amplifica eventuali profitti o perdita. Da notare come la leva può essere fissa o variabile, in base alla tipologia di certificates selezionata.

Ogni certificato di investimento, così come ogni altro prodotto finanziario regolamentato, è indicato con uno specifico codice ISIN distintivo.

Quanto rende investire con i certificates?

Il rendimento che si può ottenere con i certificati di investimento è decisamente variabile da prodotto a prodotto. Tendenzialmente con un profilo di rischio intermedio si può puntare ad un 10-12% annuo. Con certificates maggiormente aggressivi o prodotti comprati in fasi di maggiore volatilità si può puntare anche ad un rendimento del 12-15% annuo. Sono tuttavia molti i fattori da valutare ed il rendimento reale lo si conoscerà soltanto al termine dell’investimento. Eventuali crolli di borsa potrebbero compromettere l’intera pianificazione, determinando una perdita.

Operativamente, Nel caso dei certificati con cedola si varia da prodotti conservativi con un rendimento potenziale fra il 5 e l’8% annuo, legati a indici o sottostanti poco volatili, spesso con barriere profonde. Troviamo poi certificates con rendimenti che potremmo definire intermedi, fra il 9-10% ed il 12% annuo. Al crescere del rischio salirà anche il rendimento potenziale, con certificati ad alto rendimento potenziale, indicativamente fra il 15 ed il 30% annuo. Per esempio un certificato con cedole del 2% mensile può essere considerato ad alto rendimento potenziale. Al tempo stesso sarà legato a sottostanti decisamente più volatili rispetto ad un certificato che paga cedole mensili dello 0,5%, con un rendimento potenziale del 6%.

Con i certificati a capitale protetto il rendimento può essere determinato da una cedola condizionata o dalla partecipazione al movimento del sottostante, qualora positivo. Nel primo caso il rendimento può essere potenzialmente anche elevato (spesso fino a un cap, ossia un tetto limite), nel secondo è più contenuto. Con i turbo certificates e i minifutures si effettuano operazioni con la presenza della leva finanziaria. Rischio e rendimento potenziale sono decisamente più alti (entrambi).

Quindi, perchè investire con i certificates? In estrema sintesi per ottenere un rendimento significativo, in grado di proteggere il capitale dalla perdita di potere di acquisto derivante dall’inflazione e possibilmente anche per batterla.

I Vantaggi dei certificati di investimento

Vediamo di seguito alcuni dei vantaggi dei certificati da investimento. Fra questi vale senz’altro la pena ricordare la possibilità di diversificare il portafoglio, la molteplicità di strutture offerte e l’efficienza fiscale. Il tutto senza dimenticare un rendimento potenzialmente asimmetrico, che in taluni casi può essere positivo anche in caso di ribassi dei sottostanti.

Diversificare il portafoglio

I certificati di investimento permettono di diversificare il portafoglio. Possono essere scritti su singole azioni, così come su indici di borsa, panieri di azioni, materie prime, tassi di interesse o coppie di valute.

Permettono agli investitori di puntare su strumenti finanziari altrimenti non sempre facilmente raggiungibili, come nel caso dei tracker certificates. Con i mini futures, poi, è possibile svolgere la funzione di copertura del portafoglio (hedging).

Conviene comprare i certificates quando la borsa sale?

I certificates possono far fronte a varie logiche di investimento. Possono essere utili per chi punta sul rendimento, per chi non vuole rinunciare a cedole mensili o trimestrali, per chi vuole un’ampia protezione del capitale. Possono essere utili sia in fasi rialziste che in fasi ribassiste. Nel caso in cui il mercato salga, i certificati di investimento pagheranno le cedole dovute prima di potenzialmente andare in autocall (richiamo anticipato), qualora previsto.

In caso di moderati ribassi, a patto che questi non superino le barriere, i certificates continueranno a pagare le cedole, offrendo anche la protezione del capitale. Perché comprare i certificates? Ecco quindi un’altra risposta. In caso di moderati ribassi i certificati hanno un andamento asimmetrico rispetto a quello dei sottostanti.

Poniamo per esempio il caso in cui un certificato abbia una barriera del 50% ed il sottostante scenda del 35%. L’investitore incasserebbe le cedole ed avrebbe un rendimento positivo pur avendo puntato su un’azione o indice di borsa che ha perso.

Certificati a capitale protetto

Perchè investire con i certificates? Una ragione senz’altro interessante è presente anche per i profili di rischio più conservativi ed è la presenza di prodotti a capitale protetto. In questo caso il capitale è protetto indipendentemente dall’andamento dei sottostanti. La protezione è garantita a scadenza, salvo solvibilità dell’emittente. Il certificato permette all’investitore di ottenere premi condizionati o di partecipare ai rialzi di un determinato indice (o azione), senza essere però colpiti da eventuali perdite.

Efficienza fiscale

La tassazione sui certificates, così come per le azioni, i CFD e tutti i principali strumenti finanziari tranne i Titoli di Stato, è al 26%.Va ricordato che i certificati di investimento sono strumenti finanziari caratterizzati da un’elevata efficienza fiscale. Permettono infatti di recuperare eventuali minusvalenze pregresse.

Perché investire con i Certificates? Guida sui Certificati di investimento (3)

Da notare come sia possibile recuperare minusvalenze sia con profitti derivanti da capital gain che con l’incasso delle cedole periodiche. In altre parole, sia rivendendoli ad un prezzo più alto di quello cui li si aveva acquistati, che tramite i premi mensili o trimestrali incassati. Ecco quindi spiegata l’efficienza fiscale dei certificates.

Tobin Tax

La Tobin Tax nei certificati di investimento è decisamente più leggera rispetto a quella dell’azionario e dei CFD su azioni italiane. Questo è un altro vantaggio dei certificates.

Si applica solo certificates che hanno per sottostante azioni italiane quotate a Piazza Affari con capitalizzazione superiore ai 500 milioni. Nel caso di un certificato su indici, la Tobin Tax è dovuta soltanto se l’indice è italiano. La si paga quindi se il sottostante è il FTSE Mib. Non si applica invece su azioni straniere, come Amazon, Tesla o Netflix o su indici stranieri come Dax, S&P 500 o Nasdaq.

Tobin Tax su certificati legati ad azioni italiane

Ecco una tabella sintetica di quanto incide la Tobin Tax su certificati legati ad azioni con con capitalizzazione superiore a 500 milioni di euro. Le transazioni su mercati regolamentati, come il SeDex ed EuroTLX beneficiano di uno sconto dell’80%. Si pagano quindi in misura pari al 20%.

Controvalore dell’operazioneTobin tax dovuta
da € 0,01 – 2.500€ 0,125
€ 2.500 – 5.000€ 0,25
€ 5.000 – 10.000€ 0,5
€ 10.000 – 50.000€ 2,5
€ 50.000 – 100.000€ 5
€ 100.000 – 500.000€ 25
€ 500.000 – 1.000.000€ 50
Oltre € 1.000.000€ 100

Rischi dei certificati di investimenti

Abbiamo visto perché comprare ed investire con i certificates. Vale ovviamente la pena ricordare, se mai necessario, che i certificati di investimento non sono esenti da rischi. In primo luogo, salvo i certificati a capitale protetto, è presente un rischio di prezzo. Nel caso in cui il sottostante abbia una performance negativa, scendendo sotto barriera, l’investitore potrebbe incappare in una perdita (parziale o totale nel caso di fallimento di un’azione sottostante).

Perché investire con i Certificates? Guida sui Certificati di investimento (4)

Ci sono alcune strutture, come i certificati con cedola fissa garantita o i certificates con airbag che mitigano questo rischio. Chiaramente rischio e rendimento andranno sempre di pari passo. Al crescere del rischio stimato salirà il rendimento. Per contro, strutture con un minore rischio offriranno un minore rendimento potenziale per l’investitore.

Rischio emittente

Inoltre, è presente anche rischio emittente. Si tratta di un fattore spesso sottovalutato, anche se la maggior parte delle aziende che emettono certificates sono decisamente solide, con ampia capitalizzazione e solidi rating. Ecco un link con la lista dei principali emittenti e dei loro rating, qualora presenti.

Nel caso in cui l’azienda, spesso una banca, che ha emesso il certificato di investimento dovesse andare incontro a ristrutturazione o fallimento, l’investitore potrebbe incorrere in una perdita. Infatti, l’emittente potrebbe non essere in grado di far fronte ai propri obblighi contrattuali.

Emittenti di certificates

Chi produce ed emette in Borsa un certificato? I certificati sono creati da grandi banche, come Unicredit, BNP Paribas, Banca Intesa Sanpaolo, Banca Akros o Goldman Sachs. Troviamo poi solide società finanziarie come Vontobel, Marex e Leonteq, attive nell’emissione di prodotti quotati su Borsa Italiana.

Liquidità in borsa

Il tema liquidità nel mondo dei certificates non è da trascurare. Alcune emittenti tendono ad essere maggiormente presenti sul book e con spread decisamente competitivi. Altre, invece possono essere maggiormente assenti o offrire spread più alti. Una differenza più ampia fra domanda e offerta, ossia uno spread più alto, può significare un costo più alto per chi compra certificates. Anche questi sono fattori da considerare nella scelta del certificato di investimento e dell’emittente da prediligere.

Durata dei certificates

C’è poi anche un rischio duration, legato alla durata del prodotto. Per esempio, un certificato a capitale protetto con scadenza 8 anni potrebbe scendere sotto la pari anche in maniera significativa durante la sua vita se i tassi di interesse dovessero salire.

Un ulteriore aspetto riguarda la loro liquidità. Nel caso in cui l’emittente li mettesse in bid only la liquidità in acquisto non sarebbe garantita. Gli spread potrebbero allargarsi, anche sensibilmente.

Certificati di investimento e dividendi

Quando si acquista un certificato di investimento su un titolo azionario o su un indice di borsa non si incassano i dividendi pagati al possessore dell’azione o di un ETF sull’indice. Tramite essi l’emittente riesce a creare i margini per strutturare il prodotto finanziario e collocarlo in borsa. Certo, si rinuncia all’incasso del dividendo, ma le cedole pagate dai certificates spesso sono decisamente più alte dei potenziali dividendi (qualora pagati).

Conclusioni: Perché investire con i certificates?

Abbiamo visto perché comprare certificates, così come i loro rischi. Per una guida sui certificates riportiamo l’articolo tematico, con le FAQ sui certificates. Altri approfondimenti nel glossario dei certificati e nel libro gratuito sui certificates.

Il presente articolo è redatto a fine informativo e non rappresenta in alcun modo consulenza o sollecito all’investimento in borsa. I certificates sono prodotti complessi ed il capitale è a rischio.


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