F24 pagato in ridardo: cosa succede
Il modello F24 è utilizzato in Italia per il pagamento di quasi tutti i tributi da versare. Quando un contribuente effettua uno di questi versamenti in ritardo può incorrere in sanzioni, sempre spiacevoli da pagare.
Per evitare che questo succeda esiste una procedura chiamata “ravvedimento operoso”. Si tratta di un pagamento maggiorato, pensato appositamente per permettere ad un contribuente di sanare autonomamente la propria situazione, prima che vengano avviati dei procedimenti nei suoi confronti. Il ravvedimento operoso deve essere calcolato dal contribuente stesso, vediamo come.
F24: come calcolare il ravvedimento operoso
Il calcolo del ravvedimento operoso dipende dal ritardo del contribuente nel pagamento e segue un ordine temporale prestabilito. Chi paga un F24 in ritardo dovrà maggiorare il pagamento dello:
- 0,1% se il pagamento avviene entro 14 giorni dalla scadenza;
- 1,5% se il pagamento avviene in un periodo compreso tra 15 e 30 giorni dopo la scadenza;
- 1,67% se il pagamento avviene entro 90 giorni dalla scadenza;
- 3,75% se il pagamento avviene entro un anno dalla scadenza;
- 5% se il pagamento avviene entro due anni dalla scadenza.
Se il contribuente non paga l'F24 comprensivo del ravvedimento operoso, riceverà dall'Agenzie delle entrate il cosiddetto avviso bonario. Questo rappresenta una sanzione ridotta pari al 10% dell'imposta omessa e deve essere versato entro 30 giorni dal ricevimento. Se anche in questo caso l'utente continua a non sanare la sua posizione scatterà una cartella esattoria con una sanzione minima del 30%.
Rivolgendosi all'Agenzia delle Entrate è possibile rateizzare l'importo dell'avviso bonario in modalità trimestrali (quindi 4 rate annuali), per gli importi fino a 5 mila euro e per un massimo di 20 rate per le cifre di importi superiori.
F24 pagato in ritardo senza ravvedimento: cosa succede?
Se il contribuente paga l'F24 in ritardo, senza però aggiungere l'importo del ravvedimento operoso può scattare la sanzione minima del 30%. Questo non avviene sempre in modo automatico ma solo ovviamente in caso di accertamento fiscale, effettuato a campione tra tutti i contribuenti. In generale però è sempre meglio non correre rischi inutile e comportarsi correttamente, seguendo la procedura prevista e pagando la quota di ravvedimento operoso.
Cosa succede però se ho pagato l'F24 in ritardo soltanto di un giorno? Un tempo si rischiava ugualmente di incorrere nella stessa sanzione. Fortunatamente però nel 2018 una sentenza ha stabilito che un ritardo di un solo giorno nel pagamento di un tributo non può essere sanzionato. In questo caso infatti può essere desunta un'assenza di intenzionalità da parte del contribuente.
Come pagare il ravvedimento operoso
Durante la compilazione di un F24 è possibile pagare un ravvedimento operoso in modo semplice e veloce. Sarà sufficiente utilizzare il modulo F24 se si tratta di imposte da versare sui redditi, sull'IVA o sull'IRAP. Se invece si tratta di un'imposta di registro o di un tributo indiretto sarà necessario usare il modello F23.
Ad esempio, un ravvedimento di un modello F24 da versare per la TARI comunale (codice 3944) può essere gestito:
- riportando il codice del Comune destinatario del versamento;
- barrando anche la casella del ravvedimento;
- indicando il numero della rata che stai ravvedendo (es 0104 per la prima rata, 0204 per la seconda);
- riportando l'importo da versare ( TARI+ravvidemento).
Va però precisato che non è possibile beneficiare del ravvedimento se il Comune ha già aperto un accertamento.
